Il connubio tra luoghi di grande impronta storica e arte contemporanea sta diventando sempre più una consuetudine nel panorama italiano e mondiale. Certo, il “Bel Paese”, è la… tela ideale per una visione di questo tipo, con i suoi scorci incantati e i siti patrimonio dell’umanità. Ovvia conseguenza è che gli artisti, a vario titolo, traggano ispirazione per le proprie opere, spesso con risultati davvero suggestivi. Installazioni, vere e proprie “invasioni” ad esaltare il culto e la bellezza del luogo prescelto, senza mai intaccarne il Mito o l’essenza ma a risvegliarne le antiche gesta. Il “Luogo” è inteso nell’accezione più ampia del termine. Ne è un esempio l’Hangar Bicocca a Milano: spazi a perdita d’occhio dell’arte industriale dei primi del novecento.
L’arte contemporanea può andare ovunque, trarre la sua linfa vitale e “nutrire” l’astante. A Paestum, la lungimiranza dell’ex Direttore Gabriel Zuchtriegel, la competenza e, doveroso dirlo, la tenacia di Nuvola Lista, hanno permesso l’installazione, tra i Templi di Poseidone e di Hera, del Cavallo di Sabbia di Mimmo Paladino, artista di respiro mondiale. Il Cavallo di Sabbia era un dono dello stesso artista al MMMAC (Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea) di cui Nuvola è curatrice e direttrice. Una intuizione, quella di Nuvola Lista, datata nel tempo e che oggi trova proseliti in ogni parte del mondo. Ne parliamo proprio con Nuvola, che così ci dice: – ” Per il MMMAC è stata una grande soddisfazione portare l’opera di Paladino nell’area archeologica. Mi permetto di dire che è la sua naturale dimora, essendo stato concepito dall’artista proprio in lode a Paestum. È sempre stata nostra convinzione che l’arte contemporanea vada ad impreziosire l’importanza storica di un luogo, così che quest’ultimo non appaia “mummificato” . È un discorso – continua Nuvola Lista – che avevamo iniziato nel lontano 1998 con una mostra collettiva dal titolo “Il Tuffatore di” con opere di Altan, Baj, Brindisi, Calligaro, Crepax, Cucchi, Echaurren, Giuliano, Lista, Lodola, Nespilo, Paladino, Pericoli, Persico, Pisani, Staino e Tadini. A seguire con “Archeologia metafisica” di Lucio Del Pezzo nel 2004, “Mr Nettuno” di Marco Lodola nel 2003, “Sculture sulle mura di Paestum” di Arnaldo Pomodoro e l’ultima mostra nel 2007 dedicata alla magnifica Carol Rama, per citarne alcune.
Devo ringraziare Gabriel Zuchriegel che ha avuto la lungimiranza ma anche il coraggio di tentare un esperimento che si è rivelato riuscitissimo”.
Già, come notato da più parti, non ultimo da Sky Arte che ha dedicato una trasmissione al Cavallo nei Templi e alla sua iconografia, definendo “straordinario” l’innesto tra l’archeologia e l’Arte contemporanea avvenuto a Paestum.
In ultimo, parliamo con Nuvola della mostra “Gillo Dorfles, la sua Paestum” , che si è tenuta nella Torre 28 dal 17 settembre al 17 novembre 2020. “Allestire la mostra di Dorfles nella Torre 28 è stata una grande emozione. Al di là del doveroso omaggio ad uno dei più grandi intellettuali del Novecento, grande sostenitore del MMMAC, riportare alla vita un monumento del genere, è stata una soddisfazione. Abbiamo ricevuto tantissimi complimenti dai visitatori entusiasti di poter ammirare internamente la Torre e godere di un panorama dall’alto dell’antica cinta muraria che ne esaltava la magnificenza. Ora che Zuchtriegel è andato a Pompei, speriamo di poter continuare la collaborazione con il prossimo Direttore. Siamo convinti che l’arte contemporanea possa diversificare la tipologia di visitatori a Paestum, arricchirne l’offerta e fungere da attrattore per chi volesse apprezzarne le suggestioni”.
Ad Horas, il MMMAC non ha una “Dimora”. Le opere che custodisce, i materiali minimi, sono in un deposito, in attesa di rivedere la luce. Una casa per la “bellezza” è la casa di tutti.
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