L’anno del Centenario, per l’Agropoli calcio sarà un anno, ovviamente, da ricordare. 100 anni di Storia da onorare nel migliore dei modi. Le difficoltà del periodo Pandemico hanno inciso moltissimo sul calcio dilettanti. Tanti dubbi, zero certezze, pochi soldi e solo la voglia di fare supportata dalla passione e poco altro. L’impronta che l’Agropoli ha voluto dare a quest’annata è stata anche a livello sociale, l’attenzione alle categorie più deboli, la partecipazione attiva alle iniziative che si sono susseguite portando la testimonianza di squadra e società.

A Pasqua sono state donate uova di cioccolato ai bambini di due associazioni diverse, la giornata organizzata dal Circolo Canottieri di Agropoli per i bambini autistici, che ha visto i ragazzi organizzare partitine tra loro per far passare una giornata di gioia e serenità. Insomma ricreare un connubio tra squadra e città, portando la testimonianza di un gioco per alleviare problemi reali. Ultima, ma solo in ordine di tempo, è stata l’iniziativa di due giorni fa, allorquando tanti calciatori, staff tecnico e societario, nonché la rappresentanza del Comitato che affianca l’Agropoli, si è recata all’ospedale Pausilipon di Napoli per donare il sangue affinché si potessero aiutare i bambini con patologie oncologiche. A sentire i giocatori, presenti in gran numero, è stata un’esperienza emotivamente molto forte, la sensazione di aiutare davvero qualcuno, essendo nella posizione privilegiata di chi si diverte su un campo di calcio. Associare una malattia così terribile a un bambino sa di ingiustizia, i ragazzi hanno cercato di portare il loro contributo.

Un gesto sentito e voluto, che servirà a salvare le vite di chi si è appena affacciato all’esistenza e anche di chi ha donato, felice di farlo, per un mondo migliore e pieno di bambini. L’Agropoli ha giocato la partita più importante e, sicuramente, ha fatto il gol più bello.