Nella splendida cornice dell’area archeologica e all’ombra del Tempio di Poseidone, si è svolta a Paestum la tappa del Premio Strega, uno dei massimi riconoscimenti per quanto riguarda la letteratura. Presenti, oltre al Sindaco Franco Alfieri, Alfonso Andria, in rappresentanza del Parco Archeologico di Paestum e Velia, e Stefano Petrocchi, direttore della fondazione Bellonci, che cura il Premio.
Il premio ha raggiunto la 75esima edizione e, nel suo intervento, proprio Stefano Petrocchi ricordava come il primo vincitore del Premio Strega, fosse stato, nel lontano 1947, Ennio Flaiano, che sarebbe poi stato uno dei massimi protagonisti del 900. Era l’Italia che aveva ferite profonde, che faticava a rialzarsi dopo la guerra. Una Italia povera e, per la maggior parte, analfabeta e quindi l’inserimento, in quel contesto storico, di un premio alla letteratura è forse stato il primo passo verso la rinascita del nostro paese.
Dopo gli Interventi di rito, dove per’altro è stato annunciato dal Sindaco la prosecuzione della collaborazione di Paestum con il Premio Strega anche nei prossimi anni, sono saliti sul palco i 5 finalisti, che hanno affrontato le tematiche dei loro libri in concorso e della letteratura in generale, le innumerevoli sfaccettature del pensiero, i passaggi per imprimerlo su una pagina di libro.
Magistrale la conduzione delle interviste da parte di Laura Pugno, dirigente culturale del Ministero per gli affari esteri, che ha sviscerato, insieme agli autori, i percorsi che hanno portato alla stesura dei loro lavori.
Particolarmente sentito è stato l’intervento di Edith Bruck, che con il suo:” Il Pane perduto” ha raccontato, per esperienza vissuta, gli orrori della Shoah e la persecuzione degli ebrei ungheresi. Sentire la sua voce ferma raccontare episodi veri, che le sono restati sulla pelle, ascoltare come il destino, in un contesto così tragico, le abbia sorriso allorquando un Nazista non le sparò, ha donato alla serata quella verità che tutti sappiamo, ma che, quando si sente, ti coinvolge in prima persona, condividendo per un breve attimo, un sentimento autentico.
Andrea Bajani con:” Il libro delle case”, Giulia Caminito con ” L’acqua del lago non è mai dolce”, Donatella Pietrantonio con ” Borgo Sud”, Emanuele Trevi con ” Due vite” gli altri finalisti del Premio.
I Templi a Troneggiare sulla cultura. Sembrava ascoltassero nella loro silente austerità…
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